18 marzo 2008

Grillo, benzina e compagnie petrolifere

Nella mia casella di posta elettronica è arrivata ancora una volta la mail che riporta una "strategia" attribuita a Beppe Grillo per far abbassare il prezzo della benzina. La prima volta che la ricevetti risale ad almeno 3 anni fa.
Questa mail recita testualmente:

"è importantissimo piegare questi maledetti che alzano in continuazione il prezzo!! (gli americani si sono incazzati perché gli si è alzata la benzina a 0.75€ per 5 LITRI !!!) e noi paghiamo 1.50€ a litro. . ma siamo impazziti???!!!


Dal Blog di Beppe Grillo parte un'altra
iniziativa...(quella precedente era abolire il costo di ricarica delle schede telefoniche prepagate......con ottima riuscita!!!!)
Provare non costa nulla!!!!!!!!!!!!
Giratela ognuno ad almeno 10 contatti, grazie mille!!!!
_______________________________________________

COME AVERE LA BENZINA A META'PREZZO ?


Anche se non hai la macchina, per favore fai circolare
il messaggio agli amici.
Benzina a metà prezzo?
Diamoci da fare...
Siamo venuti a sapere di un'azione comune per
esercitare il nostro potere nei confronti delle compagnie petrolifere.

Si sente dire che la benzina aumenterà ancora fino a
1.50 Euro al litro.

UNITI possiamo far abbassare il prezzo muovendoci
insieme, in modo intelligente e solidale.


Ecco come....


La parola d'ordine è 'colpire il portafoglio delle
compagnie senza lederci da soli'.

Posta l'idea che non comprare la benzina in un determinato giorno ha fatto ridere le compagnie (sanno benissimo che, per
noi,si tratta solo di un pieno differito, perché alla fine ne abbiamo
bisogno!), c'è un sistema che invece li farà ridere pochissimo, purché si agisca in tanti.

Petrolieri e l'OPEC ci hanno condizionati a credere che un prezzo che varia da 0,95 e 1 Euro al litro sia un buon prezzo,
ma noi possiamo far loro scoprire che un prezzo ragionevole anche per loro è circa la metà.

I consumatori possono incidere moltissimo sulle politiche delle
aziende: bisogna usare il potere che abbiamo.

La proposta è che da qui alla fine dell'anno
non si compri più benzina dalle 2 più grosse compagnie, SHELL ed ESSO, che
peraltro ormai formano un'unica compagnia.

Se non venderanno più benzina (o ne venderanno molta
meno), saranno obbligate a calare i prezzi.


Se queste due compagnie caleranno i prezzi, le altre
dovranno per forza adeguarsi.


Per farcela, però dobbiamo essere milioni di NON-clienti di Esso e Shell, in tutto il mondo.

Questo messaggio è stato inviato ad una trentina di persone;

se ciascuna di queste aderisce e a sua volta lo
trasmette a, diciamo, una decina di amici, siamo a trecento.

Se questi fanno altrettanto, siamo a tremila, e così
via..................

Di questo passo, quando questo messaggio sarà arrivato
alla 'settima generazione', avremo raggiunto e informato 30 milioni di consumatori!

Inviate dunque questo messaggio a dieci persone chiedendo loro di fare altrettanto.

Se tutti sono abbastanza veloci nell'agire, potremmo sensibilizzare
circa trecento milioni di persone in otto giorni! E' certo che, ad agire così, non abbiamo niente da perdere, non vi pare?

Chi se ne frega per un po' di bollini e regali e baggianate che ci
vincolano a queste compagnie."


Bene, vediamo un po se può funzionare.
Intanto evitare shell e esso può avere l'effetto descritto: In mancanza di vendite i gestori dovrebbero abbassare i prezzi. Ma cosa succederebbe? I consumatori, vedendo a quel punto che esso e shell costano meno tornerebbero più numerosi di prima. CI sarebbe solo un effetto di brevissimo termine.
Secondo: le altre compagnie, sapendo che di protesta si tratta, non abbasserebbero il prezzo tanto avrebbero comunque i consumatori "protestanti" a fare il pieno. Anzi, agli estremi potrebbero anche alzarli.
Terzo: il gestore di un dstributore è un privato che entro certi limiti fa il prezzo che vuole. Ed essendo un imprenditore privato, può anche trattare accordi per passare con altri fornitori di benzina. QUindi in questo caso sparirebbero i distributori esso/shell diminuendo ulteriormente la concorrenza.

Il discorso di grillo può andare bene in unmercato concorrenziale. Il petrolio non si produce ed è quotato in borsa quindi di concorrenziale ha poco. A mio avviso la strategia non funzionerebbe.
Per risparmiare, molto meglio convertire la macchina a metano, si tagliano i costi anche del 60%. In un prossimo articolo tratteremo gli impianti a gas e gli incentivi pubblici annessi

15 marzo 2008

L'Italia è un paese serio?

O sarebbe meglio dire: per quale strana legge del contrappasso gli italiani si trovano oggi in una situazione del genere? Stipendi bassi, bassa produttività, tassazione ai massimi, fiducia ai minimi, borse vicine al tracollo. Il punto di vista che voglio analizzare è quello delle imprese attualmente presenti in Italia e di quelle che potrebbero voler aprire nel breve periodo.

Le tasse e le imposte
In Italia ci sono imposte e tasse su qualunque cosa: nell'era delle mail certificate ancora bisogna mettere le marche da bollo su fogli di carta. Il problema è che un cittadino o un'azienda pagano volentieri se in cambio hanno un servizio e se vedono che i loro soldi si trasformano in qualcosa di desiderabile. Nel caso delle tasse italiane si pagano un mucchio di soldi (molto più della media europea) per avere servizi scadenti o non averli proprio. L'evasione viene anche da qui: se non ottengo nulla dai miei pagamenti è chiaro che finirò per non pagare, anche con una tassazione irrisoria. Nel contempo, sarò anche disposto a pagare molto per avere servizi superiori alla norma. Questo ragionamento è chiaro anche ai bambini dai 10 anni in su. Evidentemente sembra sfuggire a chi dovrebbe governare dato che i soldi sono indirizzati al funzionamento della macchina statale ( leggasi stipendi dei raccomandati ) e non al prodotto che dovrebbero vendere (servizi pubblici di qualità).

Le Aziende
Inizio a pensare, nel mio piccolo, che gli imprenditori italiani siano dei masochisti. L'Europa ha aperto il mercato interno permettendo di spostare merci e persone senza (troppi) vincoli. Per quale motivo qualcuno dovrebbe mantenere un impianto o un'industria sul territorio italiano? Iva più alta (in lussemburgo è al 15 ), tassazione più alta che in qualunque altro paese sviluppato, enti locali retrogradi che cercano in tutti i modi di bloccare nuove attività (vedi le centrali elettriche rinnovabili eoliche) o per avere consenso da quattro manifestanti (su una popolazione di migliaia di persone) oppure per alzare il prezzo della mazzetta, leggi sul lavoro create da retrogradi che hanno cancellato la parola mercato dal dizionario perchè non ne capivano la definizione.
Con premesse del genere chiunque sano di mente farebbe i bagagli per trasferirsi. Stare in Italia sarebbe come andare al supermercato e comprare un prodotto LIDL che costa di più di quello Mulino Bianco (ovviamente dato che la Mulino Bianco produce in Italia il mio esempio è totalmente irreale).

I politici
Qui arriviamo alla causa di tutti i mali. Gente che in molti casi è rimasta agli anni 40 (sia da una parte che dall'altra), che ineggia al fascismo, che vede nelle tasse non un mezzo per pagare servizi ma un espediente "bellissimo" per punire la parte avversa ( penso alla tassazione sulle rendite finanziarie che a fronte di un gettito ridicolo creerebbe una pubblicità negativa enorme nelle varie piazze finanziarie facendo scappare gli investitori. A parità di tassazione scelgo un paese serio come UK o Germania per investire).

Scrivo queste cose con amarezza, sarebbe un sogno poter finalmente rivedere un'Italia al livello che merita. Speriamo tutti nelle prossime elezioni: chiunque vinca potrà far bene.
Il mio unico appello è quello di votare per i partiti maggiori e non per i piccoli partiti dei veti che bloccano solo il nostro sviluppo.

09 marzo 2008

La FIFA e Blatter non vogliono un calcio pulito: fermato il sensore "rileva gol"

è di ieri la notizia che la fifa ha bloccato il progetto del CNR che prevedeva lo sviluppo di un sensore e di un software per rilevare in maniera certa se il pallone ha superato o no la linea di porta. Quante volte ci sono state proteste da molte parti per i cosiddetti gol fantasma? Tiri bloccati sulla linea che per un vezzo dell'arbitro diventano gol oppure parate al limite.
Tralasciando gli aspetti tecnici, perchè Blatter non vuole inserire la tecnologia nel calcio? Il sistema messo a punto ha dimostrato nelle sperimentazioni di essere affidabilissimo e molto più preciso di quello che l'occhio umano può percepire.
Blatter propone invece un sistema basato sui giudici di porta, arbitri che dovrebbero stare tutta la partita sulla linea di porta a controllare se il pallone entra oppure no. Efficiente no?
Azzardo un'ipotesi: che Blatter abbia paura di ogni ammenicolo tecnologico? Sarebbe comprensibile: dopotutto è alla Fifa dal 1975, probabilmente non tocca un pallone da 50 anni. Giusto che uno così fissi le regole del calcio.
Inoltre è perfettamente imparziali: chi si è dimenticato i suoi capricci quando la nazionale italiana ha vinto i mondiali... Vittoria che lui bollò come immeritata, con un fair play da teppista della domenica allo stadio.
Poi ci si spreme le meningi su come rinnovare il calcio, su come bloccare gli episodi di violenza.
Per la violenza un supporto tecnologico inappellabile non sarebbe la soluzione? Forse pensionerebbe Mosca e Company che non potrebbero più parlare ore del nulla?
Per il rinnovamento forse sarebbe meglio pensionare le vecchie cariatidi attaccate alla poltrona.

01 marzo 2008

UDC e Rosa bianca fanno l'accordo: c'erano dubbi?

La notizia è di ieri: l'UDC di Casini e la nuova Rosa Bianca hanno trovato un accordo elettorale. Facciamo qualche piccola considerazione:

  • La rosa bianca nasceva pochi mesi ( ma forse si potrebbe dire giorni ) fa proprio da una scissione di alcuni componenti dell'UDC. Oggi tutti tornano insieme: in pratica hanno diviso l'UDC per poi riunirlo con un simbolo diverso. Sarà ma nella pratica pare tanto una pura perazione di marketing.
  • Casini aveva usato parole di fuoco per gli scissionisti che lo avevano abandonato per creare la Rosa bianca. Ora invece, dato che il PDL lo ha scaricato a sua volta, si è reso conto che non avrebbe raggiunto gli sbarramenti e così è tornato a implorare al centro un'unione di principi che lui stesso, quando pensava di non averne bisogno, derideva.
Ovviamente in TV l'accordo viene dipinto come un accordo sudato, basato su principi condivisi e idee per migliorare il paese. In realtà chiunque abbia gli occhi si può rendere conto che tutto si è fatto di corsa al fine di poter avere molte poltrone da dividersi, nella peggiore tradizione della casta. Ovviamente, e qui faccio un pronostico azzardato, una volta conquistate le poltrone ognuno andrà per la sua strada, con la rosa bianca da una parte e l'UDC di Casini dall'altra.
In ogni caso traspare con evidenza il fastidio di Casini che nei passati governi ha pestato i piedi a tutti pur avendo pochissimi voti. Ora ne paga le conseguenze dato che un'inaspettata ventata di serietà nella scelta delle alleanze sembra aver prese sia il PDL che il PD.

28 febbraio 2008

Assegnate le licenze wimax in Italia


Finalmente si sono concluse anche in Italia le assegnazioni a mezzo asta delle frequenze per la tecnologia wimax in banda 3.5 GHZ. L'incasso ottenuto dallo stato italiano rappresenta un record in Europa superando la Francia e raddoppiando la cifra ottenuta in Germania. Rispetto alla base d'asta di 50 milioni il valore finale è risultato di 136 milioni di euro. Moltissimi sono i nuovi operatori che sperano in questa tecnologia. Tra tutti spicca sicuramente AriaDSL che ha ottenuto abbastanza licenze da coprire il territorio italiano al 100%.
I termini della licenza prevedono una copertura del 60% dell'area ottenuta entro 30 mesi, pena il ritiro della licenza.
Si potrebbe trovare un piccolo difetto nella banda scelta, non adatta ad applicazioni mobili per via della bassa penetrabilità di quel tipo di segnale. In ogni caso questa assegnazione darà nel medio periodo una rilevante scossa al mercato delle connessioni a banda larga. Ricordiamo infatti che il wimax permette teoricamente di raggiungere i 70 Mbit/s e di coprire con una singola antenna un raggio di 50 KM. Tutto ciò si traduce in costi nettamente inferori alle attuali tecnologie UMTS-HSDPA per la banda larga su onde radio.
Seguiremo con interesse gli sviluppi di questa tecnologia molto promettente

05 febbraio 2008

FON: la community Wi-FIi per condividere e guadagnare


FON è una società nata in Spagna nel 2005. La sua missione è permettere agli utenti di collegarsi a Internet in qualunque parte del mondo in modo gratuito e condiviso.
Ho voluto provare sul campo questo tipo di iniziativa e da circa 2 giorni ho tutto il materiale e gli apparecchi necessari. Per entrare nel mondo FON e diventare Foneros servono:
- una connessione ADSL flat
- la Fonera, un access point Wi-Fi fornito direttamente da FON per 10 Euro spedizione inclusa

In circa 10 giorni ho ricevuto l'apparecchio. Una volta collegato via ethernet al mio Router Fastweb ho dovuto effettuare una semplicissima configurazione di base: scegliere il nome della rete, impostare la chiave di cifratura WPA2, ecc. Le solite cose standard che chiunque usi il wifi deve fare.
Dalla fine della configurazione, la fonera è connessa a internet e permette tramite un PC Wi-Fi di navigare e scaricare dati da internet. Qui viene la prima particolarità: quando faremo la ricerca delle reti ci accorgeremo che la fonera emette due segnali: uno chiamato "My place", criptato ed ad accesso esclusivo di chi conosce la password che abbiamo impostato, e l'altro, chiamato FON_Public, non criptato e libero.

Sulla rete privata potremo navigare normalmente e in tutta sicurezza come con una normale connessione Wi-Fi di un qualunque operatore italiano.
La vera rivoluzione sta nella rete pubblica. Partiamo dalla registrazione:

è necessario registrarsi sul sito www.fon.com . Esistono tre profili di associazione:

- Linus: condivide gratuitamente la sua connessione con Linus, Bill e Alien. I linus la possono usare gratuitamente mentre Alien e Bill devono pagare

- Bill: condivide la sua connessione facendosi pagare. Gli altri bill e gli alien potranno navigare pagando una cifra di circa 3 Euro al giorno. Di questi, 1 Euro entra in tasca al Bill che così guadagna dalla condivisione della connessione. I linus in ogni caso non pagano nulla, nemmeno collegandosi ai Bill.

- Gli Alien sono quelli che non condividono la connessione. Possono però, previa registrazione, navigare pagando 3 Euro al giorno.

Non c'è nessun abbonamento o nessun tipo di canone.
La rivoluzione sta nel fatto che si potrà navigare in ogni parte del mondo: basterà trovare un accesso FON. Poi la connessione sarà gratuita se saremo Linus o a pagamento negli altri casi. Allo stesso modo, chi vorrà collegarsi potrà usare la nostra rete, pagando una quota che, se abbiamo scelto il profilo bill, andrà nelle nostre tasche.

Sono da sottolineare 2 cose:
- Le 2 connessioni sono separate completamente: non c'è pericolo che un foneros si colleghi alla nostra rete privata, che potremo usare anche per banche e dati personali ( è criptata ). I foneros esterni si collegheranno solo alla rete pubblica

- Per qualunque profilo, per accedere alla rete pubblica FON sarà necessario autenticarsi con nome e password. Non c'è quindi il pericolo di essere ritenuti responsabili dell'uso che altri hanno fato della nostra rete. Fon tiene traccia degli accessi effettuati sul nostro router e li collega a persone individuabili. Questi dati sono disponibili sul sito di fon.

Molti pensano che in giro ci siano poche persone che usano questo sistema: il link qui di seguito mostra la mappa dei foneros sparsi per il mondo. Sono sicuro che controllando scoprirete che nella vostra città ce ne sono molti di più di quelli che pensate. Basti pensare che Fon sta coprendo trastevere a Roma, ha accordi con Neuf Telecom in Francia e con altre compagnie in Spagna e Regno Unito.

http://maps.fon.com/

Indetto il referendum

Oggi il consiglio dei ministri ha indetto il referendum sulla legge elettorale. La data scelta è il 18 maggio.
Tutto bene quindi, potrebbe pensare il cosiddetto "uomo della strada": prima chiedono ai cittadini cosa ne pensano e poi si va a votare. Ovviamente no.
In caso di scioglimento delle camere e elezioni prima della data del referendum (cosa che ormai pare certa), la data slitterebbe di un anno.
In parole povere, è l'ennesima presa per i fondelli della casta verso i cittadini, contro qualunque logica comune ma anche contro il senso del pudore. In un ano infatti, il prossimo governo avrà tutto il tempo di modificare la legge elettorale rendendo di fatto inutili i quesiti referendari.
Complimenti a tutti per aver dato prova di coerenza, specialmente Fini e Alleanza Nazionale, che dopo aver mosso mari e monti per spingere alla raccolta firme ora si sfila in onore al servilismo alle poltrone che Berlusconi distribuirà copiosamente in caso di sua (probabile) vittoria.

01 febbraio 2008

Il referendum è la soluzione?


D'Alema, ministri degli esteri con il decaduto governo Prodi, ha lanciato un'ipotesi che era sul piatto da tempo ma a cui pochi si stanno dedicando occupati come sono ad arraffare tutto quello che potrebbe portare voti o privilegi.
Le firme per il referendum sono ormai raccolte e i quesito sono stati approvati: l'indizione del referendum obbligherebbe quindi i vari e rissosi partitini a sottomettersi al volere popolare. Sottomettersi proprio perchè in questo momento tutti, anche i micro partiti che non arrivano all'1% sono convinti contare e poter decidere meglio della cittadinanza nel suo complesso.
Un eventuale voto positivo al referendum spazzerebbe finalmente via tutti questi inutili partitini ricattatori che anche in questi giorni che dovrebbero essere il loro canto del cigno non smettono di pretendere pretendere pretendere a spese di tutti i cittadini e dell'economia italiana.
Il commento da oggi inserirà un banner che ricollega al sito ufficiale dei promotori del referendum: è il nostro modo per supportare coloro che prima hanno raccolto le firme e ora si battono per il bene di tutti.

MIcrosoft: OPA ostile su yahoo

Oggi Microsoft ha laciato un'OPA ostile sul secondo portale internet del mondo: Yahoo. Yahoo era in procinto di attuare un grande piano di riduzione del personale a causa della competizione contro Google, che la vede perdente.
Inutile dire che la mossa di microsoft spariglia i giochi. La società di Redmond aveva cercato la competizione diretta contro google lanciando i suoi servizi Windows Live che però non sono stati giudicati all'altezza dal mercato. Di conseguenza viene la mossa annunciata oggi: se non puoi fare meglio dei concorrenti comprateli. In questo caso MS ha comprato il principale concorrente ma l'adagio è lo stesso.
Ora sarà da verificare l'adesione all'OPA: questa riconosce un premio del 60%. Questo significa che Microsoft è disposta a pagare il 60% in più dei valori di mercato. Inutile dire che il mercato ha reagito subito: nel mercato di preapertura Yahoo segna un +50%...

Seguiremo per voi gli sviluppi del takeover e ovviamente le reazioni di google.
Continuate a seguirci

30 gennaio 2008

Berlusconi, Prodi, Veltroni: quali alternative?


[NDA]Questo articolo è diverso dal solito e mi scuso con chi legge se potrebbe risultare poco dettagliato. L'ho scritto di getto in un momento in cui la politica nella sua peggiore accezione è al suo apice. Accetterò volentieri commenti su quanto scritto, da persone di qualunque orientamento politico.

Questo pomeriggio il Presidente della repubblica annuncerà la sua decisione in merito alla crisi di governo. Le posizioni dei partiti in gioco sono molto variegate ma come sempre, sul panorama politico italiano, spicca la poca coerenza dei soliti noti.
Ognuno per la sua strada sembra essere il mantra che imperversa tra i parlamentari e i capi di partito. Forza Italia, che fino a poche settimane fa dichiarava che si doveva fare la legge elettorale prima del voto, oggi è di parere nettamente contrario. Evidentemente Berlusconi trattava con il PD solo in virtù dell'equazione: nuova legge elettorale = elezioni subito.
AN, che da sempre invoca una legge con grossi premi di maggioranza e alte soglie di sbarramento con finalità bipolariste e maggioritarie, oggi si attacca alle richieste di Forza Italia. probabilmente Fini è consapevole che senza Berlusconi non si vince, quindi orecchie basse e naso tappato pur di tornare sulle sedie che contano.
L'UDC, come sempre, è in mezzo. Fa quello che chiede Berlusconi a meno che Veltroni non garantisca una legge elettorale alla tedesca. In questo caso si salta sulla barca della sinistra dato che è quella che offre di più.

Passando ai partiti di sinistra:
I nani ( PCI e Verdi in primis ) gradano allo scandalo perchè il PD è deciso a correre da solo, anche in caso di sconfitta. Ovviamente vorrebbero continuare a dettare legge con la loro infima percentuale e le loro idee estremiste e superate da 60 anni.
Al centro si ripete lo spettacolo che già sta dando l'UDC: Mastella è pronto a saltare sul carro di chi gli offre la sedia più comoda e l'immunità dalla magistratura.
Il PD, dal canto suo, ha un leader carismatico che professa la necessità di fare una nuova legge elettorale prima delle urne. Peccato che sotto Veltroni ci siano una marea di proposte completamente divergenti rispetto a chi è stato eletto con le primarie come capo del partito.

Non notate niente? Nessuna mancanza?
Nessuno finora si è degnato di usare come strumento per convincere le controparti la volontà dei cittadini. Tutti corrono per evitare il referendum che non permetterebbe ai partiti di fare i loro comodi e darebbe ai cittadini cattivi un vero potere di scelta

A mio avviso, i fondamenti per una nuova legge elettorale dovrebbero essere i seguenti:
  • Premio di maggioranza su scala nazionale sia alla camera che al senato che garantisca una maggioranza assoluta al PARTITO ( non alla coalizione ) con la maggioranza relativa dei voti.
  • Una soglia di sbarramento superiore o pari al 5%
  • Il divieto di costruire nuovi gruppi una volta create le camere, in modo da evitare il distacco ricattatorio di pochi come accaduto con Dini e Turigliatto
  • In un discorso di più ampie riforme istituzionali, un premier più forte con poteri reali nei confronti dei ministri, ovviamente controbilanciato con le mozioni di sfiducia nelle camere.
In un periodo come questo serve un governo forte, non un gregge di pecore dove il più ignorante (e mafioso) minaccia di far cadere tutto.

14 gennaio 2008

KDE 4.0 è tra noi


Gli appassionati dell'open source e dell'informatica in generale lo aspettavano da tempo: l'11 dicembre 2008 il team di KDE ha rilasciato al pubblico la versione finale 4.0 del desktop environment per linux.
Completamente rinnovato, sia nell'interfaccia grafica utente che sotto il cofano, il nuovo Window Manager per linux porta con sè alcuni punti di forza che sicuramente faranno la differenza.
Attualmente sono riuscito a testare solo una distribuzione Live con poco software applicativo ma l'effetto è già molto buono: velocità aumentata, reattività del sistema, grafica molto piacevole e funzionalità che faranno felici anche i più attenti all'aspetto del desktop.
Purtroppo, anche se in versione finale, a detta degli stessi sviluppatori il desktop non è ancora perfetto: mancano molte applicazioni (prima tra tutte una delle più usate di KDE, Amarok) che dovranno essere riscritte per le nuove librerie. Una particolarità di queste ultime è la loro adattabilità a tutte le piattaforme, siano Mac o Windows.
Questo permetterà un porting perfetto di tutte le applicazioni sviluppate per KDE4.

Chi vi scrive utilizza Kubuntu 7.10 con KDE 3.5: il mio consiglio è quello di aspettare a convertirsi alla nuova versione che chiaramente non rispetta ancora quella varietà software e di configurazione che viene garantita dalla vecchia versione. Gli stessi sviluppatori KDE danno lo stesso consiglio.

Se morite dalla voglia di provare non ci sono problemi, ma se usate il pc per lavorare o non potete permettervi di crash o perdite di dati buttatevi sulla live, disponibile qui:

http://home.kde.org/~binner/kde-four-live/


Ci riserviamo di testare approfonditamente la nuova versione una volta che sarà completata la scrittura di tutte le applicazione di uso più quotidiano.