05 febbraio 2008

Indetto il referendum

Oggi il consiglio dei ministri ha indetto il referendum sulla legge elettorale. La data scelta è il 18 maggio.
Tutto bene quindi, potrebbe pensare il cosiddetto "uomo della strada": prima chiedono ai cittadini cosa ne pensano e poi si va a votare. Ovviamente no.
In caso di scioglimento delle camere e elezioni prima della data del referendum (cosa che ormai pare certa), la data slitterebbe di un anno.
In parole povere, è l'ennesima presa per i fondelli della casta verso i cittadini, contro qualunque logica comune ma anche contro il senso del pudore. In un ano infatti, il prossimo governo avrà tutto il tempo di modificare la legge elettorale rendendo di fatto inutili i quesiti referendari.
Complimenti a tutti per aver dato prova di coerenza, specialmente Fini e Alleanza Nazionale, che dopo aver mosso mari e monti per spingere alla raccolta firme ora si sfila in onore al servilismo alle poltrone che Berlusconi distribuirà copiosamente in caso di sua (probabile) vittoria.

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