21 aprile 2007

La siccità colpisce l'Australia a causa del riscaldamento globale

I maggiori quotidiani italiani riportano oggi la notizia che il governo australiano ha invitato i suoi concittadini a pregare. Il motivo? Se entro 6 settimane non ci saranno precipitazioni abbondanti nel paese, sarà necessario chiudere i bacini idrici che ad oggi permettono all'Australia di produrre il 40% dei suoi generi alimentari, siano essi vegetali o animali, per destinare tutta l'acqua ai consumi umani.
Questa chiusura ( che dovrebbe protrarsi fino al maggio 2008 ) causerebbe la morte della quasi totalità dei capi di bestiame e degli alberi da frutto, distruggendo completamente la capacità produttiva alimentare dell'Australia per gli anni a venire.
è interessante notare come l'Australia, insieme agli USA, sia uno dei grandi paesi industrialmente sviluppati che non solo non ha firmato ma ha deriso il trattato di Kyoto e i suoi sostenitori, continuando una politica del menefreghismo.
Non c'è che dire, la natura questa volta ha colpito l'obiettivo giusto (così come lo aveva fatto ai tempi di Katrina negli Stati Uniti) e i grandi governanti rimasti idealmente al 20° secolo ora sanno solo invocare la preghiera.
Forse il premier Austaliano John Howard dovrebbe darsi una rilettura dei testi sacri, specialmente la parte in cui si parla delle piaghe d'Egitto.