20 ottobre 2006

Bush approva la tortura e annette il cosmo agli Stati Uniti

Mancava soltanto questa: il presidente degli Stati Uniti Bush ha firmato il Military Commissions Act che rompe le ultime illusioni sulla democraticità degli Stati Uniti.
I punti salienti di quel testo (già approvato) sono due:

1, l'approvazione di metodi di tortura per ottenere informazioni da presunti terroristi. In più questi individui potranno essere incarcerati senza capo d'accusa.

2, Gli Stati Uniti hanno proclamato per iscritto che non accetteranno “interferenze” da nessuno per quanto riguarda l'esplorazione spaziale e bloccheranno l'accesso allo spazio ai “paesi nemici”

In questi due piccoli passaggi si nota come ormai quella che un tempo era la più grande democrazia del mondo sia ormai alla deriva verso la dittatura.
Tornando indietro negli anni per ritrovare affermazioni del genere bisogna tornare alla seconda guerra mondiale, quando i nazisti annettevano al proprio territorio gli stati vicini con la forza e proclamavano la superiorità genetica della loro gente, sostenendo che la razza ariana dovesse controllare il mondo.
Oggi il menefreghismo di Bush verso tutte le leggi internazionali (che probabilmente ignora) e il suo totale asservimento alle lobby americane sta creando un grave rischio per tutti. Fortunatamente le elezioni non sono così lontane in USA ma ho forti dubbi che gli Statunitensi, ormai ridotti in gran parte a gregge di pecore, possano rendersi conto di quello che rischiano.

Consiglio a tutti la visione di questo video-documentario girato da un regista francese.

Documentario Google Video: Il mondo secondo Bush

07 ottobre 2006

Finalmente se ne parla: la Francia promuove OpenDocument

Oggi, Punto Informatico (www.punto-informatico.it) riporta come il governo francese e i parlamentari d'oltralpe si stiano adoperando per rendere diffuso e conosciuto il formato documentale OpenDocument (ODF).
Per i meno esperti, il formato ODF è un sistema di salvataggio dei file libero da royalties, gratuito nell'utilizzo e nell'implementazione, sfruttabile da qualunque software house.
Fino ad oggi i formati più diffusi e conosciuti sono stati quelli della Microsoft: chi non conosce i .doc e .xls? Bene, pochi sanno che questo tipo di file è, in gergo, chiuso. Ciò significa che il proprietario (in questo caso Microsoft) può negarne l'utilizzo a qualunque altra azienda. Il risultato è: se vuoi aprire un xls devi comprare Office e sborsare più di 250 Euro.
Ultimamente molti programmi concorrenti sono riusciti ad integrare il supporto ai formati microsoft nelle rispettive applicazioni ma il tutto è stato fatto con una tecnica chiamata “reverse engineering” che necessita tempo e risorse molto ingenti per ottenere risultati apprezzabili.
Da poco meno di un anno, per sopperire a queste limitazioni, un gruppo di sviluppatori ha creato Opendocument, un insieme di formati adatti a qualunque applicazione di produttività personale, dai file di testo alle presentazioni, al database.
tale squadra di sviluppatori ha rilasciato completamente le specifiche dei formati e ne permette l'utilizzo da parte di chiunque senza richiedere alcun pagamento. Tali formati hanno poi ottenuto l'attivazione dell'ISO, un ente internazionale che si occupa della standardizzazione di ogni cosa. Un riconoscimento di questo livello è la garanzia di trovarsi di fronte ad un prodotto ottimo e affidabile.

Infatti, come già accennato, la Francia sta tentando di imporlo come standard ufficiale per la trasmissione di file all'interno sia delle pubbliche amministrazioni francesi che della comunità Europea. tale adozione, a mio avviso, porterebbe esclusivamente vantaggi per l'Europa e per i suoi membri:

1. Ad oggi ogni individuo, ufficio o ente pubblico è obbligato a comprare licenze Microsoft di Office per poter utilizzare i file che sono stati creati in passato. Tali licenze hanno costi rilevantissimi (per un privato, una copia di Office costa più di 250 Euro) e Microsoft può permettersi di non abbassarli dato che di fatto è un monopolista. Se non compri il mio software, non potrai aprire i file che hai creato in passato ne quelli che ti arrivano via posta elettronica. L'adozione di uno standard aperto porterebbe da subito più concorrenza nel settore dei programmi da ufficio dato che, in caso di prezzi alti o bassa qualità, il passaggio ai concorrenti sarebbe indolore e rapidissimo. Grazie a questo fattore anche Microsoft sarebbe costretta a rivedere la sua politica di prezzo per poter rimanere concorrenziale

2. Il settore software europeo sarebbe rilanciato in breve tempo. Con formati aperti, chiunque potrebbe creare la propria suite da ufficio ed entrare nell'arena competitiva. Non ci sarebbero barriere all'entrata con ulteriore beneficio per la concorrenza. In questo scenario le prime aziende a giovarne sarebbero quelle Europee, al momento strozzate dall'industria Americana. Va ricordato che le più recenti indagini posizionano l'Italia al quarto posto per numero di sviluppatori e progetti OpenSource.

3.Il consumatore avrebbe alternative molto valide tra cui moltissime gratuite. Scrivo questo articolo utilizzando il software OpenOffice.org, una suite da Ufficio e per la produttività personale perfettamente alternativa ad Office di Microsoft. La sua particolarità è la completa gratuità: chiunque può installarla legalmente senza dover spendere un euro. Openoffice.org è liberamente scaricabile in Italiano da questo indirizzo OpenOffice.Org
Naturalmente questo si traduce in un risparmio di costi(anche degli enti pubblici, cioè delle nostre tasse) e un contenimento della pirateria

Con queste premesse resta solo da chiedersi perchè i nostri governi siano stati fino ad oggi insensibili al problema. In particolare in Italia c'è molta confusione intorno all'argomento e molti politici ignorano completamente quali siano i vantaggi di queste tematiche. Sono tutti troppo occupati a spalmare colla sulla poltrona per rendersi conto che su questi temi si giocherà la futura competitività di ogni paese.

02 ottobre 2006

Fastweb: cade l'ultimo mito della connessione di qualità.

Dopo aver provato numero si operatori ADSL, sia in via diretta che come semplici test nelle case di conoscenti, oggi posso raccontare la mia esperienza con le connessioni Fastweb. Stanco dei disservizi del mio precedente operatore, ho deciso circa un mese fa di contattare Fastweb. Le premesse erano ottime: velocità di 20 megabit e, finalmente, distacco da Telecom Italia ed eliminazione del fastidiosissimo canone.
Compilo i moduli sul loro sito e dopo 24 ore vengo contattato da una signorina che mi annuncia che l'indomani sarebbe arrivato il tecnico.
Questo "presunto" tecnico arriva nella mia abitazione e dopo i convenevoli comincia a montare l'HAG, l'apparato fastweb da cui passeranno sia i miei dati che le mie telefonate. (in realtà è un router ADSL comunissimo con funzioni Voip). Dopo circa una mezz'ora, nel discorso dico che non vedo l'ora di testare una 20 mega. Il tecnico, colpito, mi dice che sta montando l'hag sbagliato per cui lo deve cambiare. Dal suo furgone ne tira fuori un altro e riparte con l'assemblaggio. Già qui il dubbio ha cominciato a insediarsi... Alla fine del lavoro firmo le varie carte e mi viene comunicata la data di attivazione: 10 giorni dopo. Non ci faccio troppo caso dato che ho chiesto di portare il mio numero Telecom Italia in Fastweb.
Appena il tecnico esce di casa provo subito la LAN interna di casa: se la connessione che mi daranno sarà una 20 mega, allora la LAN andrà sicuramente a 100, come da standard RJ45. Sbagliato, la lan interna va a 10 mega. Questo è un chiaro segnale che l'hag è quello sbagliato. Chiamo il Customer Care che prima mi assicura che manderanno il tecnico e il giorno dopo mi dice che io non so di cosa parlo e che l'Hag è giusto. Dopo aver chiesto consiglio ad un amico Ingegnere Informatico ( che ovviamente ha dato ragione a me dopo aver controllato l'impianto) mi sono chiesto: ma ai call center Fastweb sono tutti laureati al politecnico? Come fanno a mettere li persone che non sanno nemmeno capire i termini usati dal cliente (cose come LAN, router, cavo di rete) attinenti alla materia per cui l'operatore dovrebbe aiutare.
Nonostante la sicurezza che l'Hag fosse sbagliato nessuno mi ha voluto mandare uno straccio di tecnico.
Infatti il giorno dell'attivazione la linea va a circa 2 mega. Chiamo e prima mi dicono che stanno facendo i test e dopo due giorni mi dicono che il test è terminato ma che la linea è stata fissata a 2 mega a causa del doppino telecom degradato. Peccato che libero (che notoriamente non brilla per la qualità delle sue linee) sulla stessa linea mi assicurava una portante massima di 5,5 mega con un contratto flat da 4. Inoltre alcuni test sulla linea effettuati dal suddetto ingegnere hanno evidenziato come la limitazione a 2 mega sia stata imposta via software. Non si tratta quindi di una limitazione tecnica ma di una scelta commerciale dellì'operatore. Evidentemente non hanno più banda per i nuovi clienti e quindi la tagliano a quelli vecchi per ridistribuirla. Quindi al momento pago 32 euro al mese per una 2 mega che dovrebe andare a 20. Ho vivamente protestato e oggi in giornata dovrei essere richiamato da un commerciale.

Sta di fatto che Fastweb è ormai una compagnia che pratica prezzi premium per un servizio che ormai è non solo alla pari ma addirittura inferiore a quello della concorrenza. Si basano solamente sul marketing e alla lunga questo non potrà che danneggiarli.

In ogni caso ho sempre accettato di pagare un prezzo superiore se il servizio merita. In questo caso mi sento oltre che truffato preso in giro.
Ovviamente mi rivolgerò al mio avvocato quanto prima per ottenere un risarcimento e la risoluzione del contratto. Nel frattempo invito tutti a una considerazione: se nessuno offre banda garantita a che serve pubblicizzare 20 mega? Tanto poi ogni operatore può assegnare al cliente la banda che vuole... A questo punto scegliamo tutti al connessione che costa meno, almeno non ci mangeremo il fegato dalla rabbia sapendo che chi paga la metà ha un servizio migliore del nostro.