07 ottobre 2006

Finalmente se ne parla: la Francia promuove OpenDocument

Oggi, Punto Informatico (www.punto-informatico.it) riporta come il governo francese e i parlamentari d'oltralpe si stiano adoperando per rendere diffuso e conosciuto il formato documentale OpenDocument (ODF).
Per i meno esperti, il formato ODF è un sistema di salvataggio dei file libero da royalties, gratuito nell'utilizzo e nell'implementazione, sfruttabile da qualunque software house.
Fino ad oggi i formati più diffusi e conosciuti sono stati quelli della Microsoft: chi non conosce i .doc e .xls? Bene, pochi sanno che questo tipo di file è, in gergo, chiuso. Ciò significa che il proprietario (in questo caso Microsoft) può negarne l'utilizzo a qualunque altra azienda. Il risultato è: se vuoi aprire un xls devi comprare Office e sborsare più di 250 Euro.
Ultimamente molti programmi concorrenti sono riusciti ad integrare il supporto ai formati microsoft nelle rispettive applicazioni ma il tutto è stato fatto con una tecnica chiamata “reverse engineering” che necessita tempo e risorse molto ingenti per ottenere risultati apprezzabili.
Da poco meno di un anno, per sopperire a queste limitazioni, un gruppo di sviluppatori ha creato Opendocument, un insieme di formati adatti a qualunque applicazione di produttività personale, dai file di testo alle presentazioni, al database.
tale squadra di sviluppatori ha rilasciato completamente le specifiche dei formati e ne permette l'utilizzo da parte di chiunque senza richiedere alcun pagamento. Tali formati hanno poi ottenuto l'attivazione dell'ISO, un ente internazionale che si occupa della standardizzazione di ogni cosa. Un riconoscimento di questo livello è la garanzia di trovarsi di fronte ad un prodotto ottimo e affidabile.

Infatti, come già accennato, la Francia sta tentando di imporlo come standard ufficiale per la trasmissione di file all'interno sia delle pubbliche amministrazioni francesi che della comunità Europea. tale adozione, a mio avviso, porterebbe esclusivamente vantaggi per l'Europa e per i suoi membri:

1. Ad oggi ogni individuo, ufficio o ente pubblico è obbligato a comprare licenze Microsoft di Office per poter utilizzare i file che sono stati creati in passato. Tali licenze hanno costi rilevantissimi (per un privato, una copia di Office costa più di 250 Euro) e Microsoft può permettersi di non abbassarli dato che di fatto è un monopolista. Se non compri il mio software, non potrai aprire i file che hai creato in passato ne quelli che ti arrivano via posta elettronica. L'adozione di uno standard aperto porterebbe da subito più concorrenza nel settore dei programmi da ufficio dato che, in caso di prezzi alti o bassa qualità, il passaggio ai concorrenti sarebbe indolore e rapidissimo. Grazie a questo fattore anche Microsoft sarebbe costretta a rivedere la sua politica di prezzo per poter rimanere concorrenziale

2. Il settore software europeo sarebbe rilanciato in breve tempo. Con formati aperti, chiunque potrebbe creare la propria suite da ufficio ed entrare nell'arena competitiva. Non ci sarebbero barriere all'entrata con ulteriore beneficio per la concorrenza. In questo scenario le prime aziende a giovarne sarebbero quelle Europee, al momento strozzate dall'industria Americana. Va ricordato che le più recenti indagini posizionano l'Italia al quarto posto per numero di sviluppatori e progetti OpenSource.

3.Il consumatore avrebbe alternative molto valide tra cui moltissime gratuite. Scrivo questo articolo utilizzando il software OpenOffice.org, una suite da Ufficio e per la produttività personale perfettamente alternativa ad Office di Microsoft. La sua particolarità è la completa gratuità: chiunque può installarla legalmente senza dover spendere un euro. Openoffice.org è liberamente scaricabile in Italiano da questo indirizzo OpenOffice.Org
Naturalmente questo si traduce in un risparmio di costi(anche degli enti pubblici, cioè delle nostre tasse) e un contenimento della pirateria

Con queste premesse resta solo da chiedersi perchè i nostri governi siano stati fino ad oggi insensibili al problema. In particolare in Italia c'è molta confusione intorno all'argomento e molti politici ignorano completamente quali siano i vantaggi di queste tematiche. Sono tutti troppo occupati a spalmare colla sulla poltrona per rendersi conto che su questi temi si giocherà la futura competitività di ogni paese.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Finalmente, un primo passo verso la liberartà... Penso che Bill non sarà molto contento!

YellowT ha detto...

Credo anche io che la Microsoft non sarà contenta. In ogni caso la concorrenza ci darà prodotti migliori, più sicuri e meno costosi